Per quale motivo i libri sulla cosiddetta legge di attrazione o sul segreto per diventare ricchi in poco tempo diventano best seller, e i gratta e vinci o le slot machine sono così popolari? Si tratta sicuramente di avidità, che si esprime nella ricerca del “tutto e subito” senza sforzo, ma non solo di questo, c’è molto di più.
Innanzitutto, cosa si intende comunemente con “attrarre ciò che si desidera”? Il fatto di attirare qualcosa in tempi brevi e senza mettersi in movimento, come se fossimo delle calamite di desideri. Fortunatamente questo non è possibile. In primis, se ognuno di noi potesse esaudire i suoi desideri, per esempio diventare il più ricco del mondo oppure tornare adolescente, tali preghiere dovrebbero mettersi in relazione con quelle di tutti gli altri; questo genererebbe un enorme squilibrio e un conseguente conflitto di proporzioni titaniche. Per intenderci, avremo lo stesso epilogo della commedia “Una settimana da Dio”, in cui Bruce l’Onnipotente decide di esaudire le preghiere di tutti i cittadini, mandando così la città in tilt. Il secondo motivo è altrettanto importante: se ottenessimo qualcosa senza metterci in movimento, non faremmo esperienza, saremmo perennemente statici e non ci sarebbe alcuna possibilità di crescita.
Nonostante la logica di queste argomentazioni, l’illusione per cui possiamo ottenere qualcosa semplicemente focalizzandoci su di esso, è estremamente diffusa. Come ogni oggetto che viene corrotto dal nostro occhio e dall’uso improprio che facciamo della parola che lo definisce, anche “attrarre un oggetto” deriva da un principio puro. Quando facciamo una domanda al sistema, esso ci risponde sempre, ma la risposta che ci rimanda spesso non ha nulla a che vedere con le nostre aspettative, quindi non la riconosciamo. A ogni domanda corrisponde una risposta, in quanto nella dimensione in cui viviamo tutto funziona secondo il principio delle due metà che si completano. Per fare degli esempi: l’ape si completa con il fiore, il maestro con l’allievo, la madre con il figlio, la paura del bullato con la prepotenza del bullo, l’eroe con il suo nemico, la sua nemesi, e così via. Dunque, quando chiediamo di ricevere immediatamente tanti soldi, senza dare a questo desiderio un obiettivo né un significato, la nostra richiesta si completerà con la povertà e la disperazione, perché siamo mossi dalla paura di diventare poveri, o ci sentiamo a disagio nell’attuale situazione finanziaria in cui ci troviamo.
Oppure, accade che chiediamo di diventare ricchi, e poco dopo riceviamo un’offerta di lavoro da centralinista di una multinazionale, che è ciò che completa la nostra richiesta. Attraverso la gavetta come telefonisti, potremo infatti sviluppare le skills necessarie a diventare manager dell’azienda in cui lavoriamo. A questo punto, possiamo fidarci del sistema e accettare il lavoro o lasciarci fuorviare dall’egoista dentro di noi, che ci convince che ci sono modi più veloci per diventare ricchi.
Concludendo, abbiamo davvero il potere di attrarre quello che chiediamo, ma è necessario che impariamo a comprendere che non è quello che dichiariamo di volere a guidare la risposta del sistema, bensì il nostro stato. Se ad esempio siamo degli ipocondriaci, capiteranno degli eventi che ci porteranno a preoccuparci per la nostra salute e quella dei nostri cari. Quando invece desideriamo raggiungere un obiettivo e chiediamo il modo per farlo, il sistema esaudisce la nostra richiesta. Otteniamo sempre ciò di cui abbiamo bisogno, che è un nuovo tassello indispensabile per fare esperienza di noi stessi.