Qual è lo scopo del corpo fisico? Conoscere, imparare. Il corpo fisico ha dentro di sé due direttive fondamentali: quella di essere un contenitore che attira a sé un’Anima, e quella propria di imparare, fin da quando nasce. Impara a muoversi e a utilizzare le sue varie parti, impara a parlare, impara nozioni, un mestiere, a fare il genitore, lo studente, il figlio. Accumula informazioni e le usa. Non è corretto utilizzare il termine conoscenza, anche se dal suo punto di vista lo è, perché capisce, comprende, apprende. Dentro di lui è già disegnata una determinata esperienza: per lui è più facile sentire la musica, oppure sentire i numeri, e così via; per ogni corpo è più facile andare in una direzione piuttosto che in un’altra, ma comunque deve imparare lungo il percorso. Deve avere una ragione per muoversi. Per questo motivo, esso può esistere indipendentemente dal fatto che sia occupato o no da un’Anima. Ha comunque una sua vita, che può comprendere figli, amici, moglie, marito, divorzi, sport, eccetera.
Per l’Anima, fare l’esperienza del corpo significa mostrare intorno a sé il suo profumo, ciò che lei è. È fare esperienza di se stessa. Essa non deve imparare nulla; per essere ciò che è non ha bisogno di apprendere la matematica, la musica, eccetera, ma muovendosi in questi campi di esperienza, attraverso il corpo, produce Conoscenza. Che cos’è un leone nella matematica? Guarda come si esprime! Questa è conoscenza. Ogni suo movimento parla di lei, mostra Profumo. Corpo fisico e Anima sono insieme: essa non può fare tutto questo se non è in un corpo, perché non sa chi è, non ha un’identità. Entrando in esso, invece, il corpo le fornisce la sua come punto d’ancoraggio. Entrambe le istanze, qui, sono due forme dell’Ego: il corpo fisico è un Battito, ovvero una forma dell’Ego che terminerà, mentre l’Anima no, a meno che non si avveleni, diventando una forma immortale, evento che fa perdere Profumo. Il corpo, quindi, ha il suo Ego: lui è Mozart, ad esempio. Tu non sei Mozart, ma quando sei dentro di lui, puoi viverlo. Dal momento, però, che ci sei tu dentro, e anche tu sei Ego, Mozart avrà il tuo sapore. E questo serve a te, non a qualcun altro; serve a te sentire nella musica te stesso, perché sei tu che la stai suonando. Quella musica contiene te, come la creazione contiene il creatore, e il sogno contiene il sognatore. Sono due cose che non possono esistere separatamente. Avete mai visto un sogno senza colui che lo sogna?
Per questo motivo l’Anima perde il suo punto d’ancoraggio qui, e ha molta difficoltà a uscire dall’identità del corpo: perché lei sta cercando la propria identità, attraverso l’esperienza nel corpo fisico. Il corpo, invece, sa già chi è: fin dalla nascita gli viene dato un nome, un codice fiscale, e deve solo imparare a fare quello che gli viene meglio. Pur non volendo, non si può sbagliare. L’Anima, quindi, si rifugia in esso. Cosa può accadere, a questo punto? Tu, come Ego, ti confondi con il corpo, pensi di essere lui, e senza di lui non sai cosa fare. Tale confusione all’inizio è naturale. Tu non sei nessuno, perché non sai chi sei, e il corpo fisico ti assorbe completamente; ciò ti può condurre a un livello di difficoltà molto sottile, ma anche molto profondo. Questa identificazione può diventare così importante, da portare, come abbiamo descritto prima, alla creazione di una forma immortale, ovvero all’avvelenamento.
L’Anima e il corpo fisico, dunque, sono entrambi Ego, con la differenza che l’Anima non lo sa ancora, non sa ancora chi è, per tanto l’unica certezza per lei è il corpo, di cui assume anche il compito: imparare, creare sicurezze, diventare qualcuno. Ti rifugi in quello, nel suo scopo.