L’Esploratore, ovvero DALOOM, la dimensione in cui ci troviamo, che potremmo impropriamente chiamare Universo, il Padre e creatore di tutte le cose che si trovano qui, genera i corpi fisici come se producesse funzioni di sistema che gestiscono ciò che Lui è, e fanno parte del suo funzionamento. Ogni corpo fisico ha una duplice valenza, quella di strumento di esperienza e quella di funzione di sistema. Ognuno di essi contiene un’ Anima transiente, che gli permette di muoversi e produrre esperienza, diventando così esso stesso una funzione esperienziale, mentre svolge il proprio programma, che è già stato scritto interamente. Il corpo fisico è, inoltre, un aspetto del grande intero, e all’interno di esso ha una sua funzione specifica e unica, cosi come avviene, ad esempio, per le cellule che lo compongono. Ogni cellula si trova nella sua giusta posizione, ha una sua funzione, e quindi una sua dinamica ben specifica: la dinamica di una cellula epatica, infatti, è diversa da quella di una cellula neurale.
Il corpo fisico, come ogni cosa che si trova qui, funziona secondo due metà che si completano. Esso è costituito da parte fissa, cioè l’osservatore, e parte variabile. La parte variabile è la proiezione, l’astrazione reale di tutto ciò che hai dentro, che puoi osservare in tutto ciò che ti circonda. Ogni moto interiore, infatti, viene suscitato esclusivamente in presenza di un elemento di perturbazione, ovvero di una forma. Potresti dire che la forma suscita in te emozione, ma non è così, poiché in realtà le due istanze avvengono simultaneamente. Tu hai un moto interiore, ed esso non si può mostrare finché non ha un suo contenitore, che gli fa da punto di ancoraggio. Quando il punto di ancoraggio si manifesta nella tua parte variabile, tu senti un’emozione, che può essere ad esempio contentezza, gioia, felicità, rabbia, tristezza, soddisfazione, insoddisfazione, certezza, incertezza, eccetera.
Il modo in cui si manifestano la forma e il suo contenuto emotivo segue un ciclo di esperienza, che si può anche bloccare in alcuni punti, e il blocco corrisponde a un’afflizione. Quando è presente un’afflizione, si manifesta l’illusione di separazione delle due metà, cioè parte fissa e parte variabile. È un’illusione poiché, dato che ogni cosa è fatta di due metà che si completano, non è possibile recidere l’una senza annientare anche l’altra. Le due parti sono sempre insieme. Se da un ancoraggio formale togliessimo l’emozione, infatti, non potremmo percepire le forma, perché sarebbe completamente statica; se togliessimo invece la metà formale, non potremmo più percepire l’emozione, in quanto non ci sarebbe un punto di ancoraggio a mostrarla. Come potremmo percepire l’unione, se non ci fosse prima una divisione? Non sarebbe possibile. E così avviene per ogni cosa.