Concepire l’Esperienza nella Guerra è la Chiave del Ritorno. Come avviene il concepimento? Quando ci sono due metà che si incontrano. Due metà si incontrano, e inizia ad essere eseguito un programma; qualcosa accade, una nuova Forma prende vita. L’idrogeno e l’ossigeno si incontrano, l’idrogeno e l’azoto si incontrano, o l’idrogeno e il carbonio, e danno vita a forme diverse. Un elemento nuovo è nato, che ha degli attributi, ha delle caratteristiche, e parla di Lei, dell’Infinito. Questa nuova cosa che nasce viene chiamata Esperienza, e ciò che senti quando questa Esperienza viene prodotta, è Conoscenza.
Quando mangi la cioccolata, ad esempio, quello che senti entrando in relazione con essa, perché entrate l’uno nell’altra in quel momento, quello che viene prodotto, è conoscenza. Quel movimento ha fatto concepire esperienza. L’esperienza avviene per concepimento, e quindi tu puoi sperimentare, fare esperienza, scoprire, soltanto entrando completamente in qualcosa e assimilandola dentro di te. Lo puoi fare con la chiesa, lo puoi fare col telefonino, con un’automobile, con il matrimonio, una stanza, il formaggio, con una professione, con lo yoga, col cattolicesimo, lo sciamanesimo, con la medicina e con la biologia. In ogni istanza, in ognuno di questi spazi tu la puoi trovare; tu e quello spazio, tu e quell’istanza concepite un’esperienza. Talmente è forte questo movimento, che le Anime nei corpi cominceranno a sentire sempre più quando entrano nell’esperienza: la fai, ci entri dentro, ti sporchi le mani, ti incavoli, soffri, vai avanti e poi indietro, eccetera. Arriva poi un momento in cui dici “ok, fatto”: il corpo riceve un impulso dall’Anima che lo spinge a voltare pagina. Adesso, quando vi accade, quasi sempre si manifesta il vortice del Dubbio, che ti fa dire: “e ora cosa devo fare?”. Senti questa sensazione, ovviamente, per attaccamento verso il corpo fisico.
Ogni rappresentazione qui, infatti, è una rappresentazione di te, e quindi non è necessario che tu stia in un luogo specifico perché tu possa percepirti; ma quando c’è quest’impulso normalmente si manifesta il vortice del Dubbio. Si manifesta perché? Per attaccamento a quell’esperienza, perché lì ti senti al sicuro, conosci bene quella situazione, è tua. Perché cambiare? Perché andare da un’altra parte? “Sono stato qui trent’anni, ho la pensione, ho due figli all’Università, sto pagando il mutuo…”. Qui ti senti al sicuro, sai, conosci bene questa cosa, è tua. Perché voltare pagina? Cambiare città, cambiare regione, cambiare lavoro, vita: non importa che natura abbia, ma il Dubbio si manifesterà sempre.
E tuttavia, quando è finita quell’esperienza, da lì in poi, se continui a insistere, si potrebbe manifestare quello che si chiama un overload. Provate, ad esempio, a lavarvi le mani. Avete le mani sporche di fango e ve le lavate; a un certo punto, il fango non c’è più. Continuate a lavare? Indovinate per quanto tempo quelle mani continuerebbero ad esistere, senza che voi dobbiate andare al pronto soccorso. Si scarnificano. Prima o poi dovrai chiudere il rubinetto! Sono pulite le mani, sono a posto. Fatto.