In natura tutto ha una funzione. Osservate un gatto, la sua bellezza, la sua eleganza. Ogni piccolo dettaglio della sua forma e del suo movimento ha un’utilità. Poiché tutto ciò che è stato creato qui, in questo Pianeta vivente, ha uno scopo, è parte semplice di un meccanismo complesso in cui tutto è perfettamente sincronizzato. Ogni essere umano è un esploratore che si realizza nella conoscenza, per muoversi ha bisogno di scoprire terre inesplorate, di fare esperienza delle forme che lo circondano e dei relativi contenuti emotivi.

Appare dunque interessante che nel mondo cosiddetto tecnologico vengano spese risorse ed energie per la creazione di riempitivi come le suonerie, gli screen saver, le cover, le emoticon personalizzate, i quali sono inutili e catalizzano l’attenzione dell’utilizzatore, distraendolo dal vero oggetto della sua ricerca, la conoscenza. Ogni anno esce un nuovo modello di smartphone che spesso non ha nulla di realmente diverso dal precedente: un colore differente, le dimensioni dello schermo, un tasto in più o in meno. Il miglioramento delle prestazioni del device è decisamente messo in secondo piano, se non per supportare una nuova emoticon olografica o suoneria polifonica, eppure in molti si affettano ad acquistarlo, sono affascinati da ciò che viene aggiornato sebbene esso non abbia alcuna valenza funzionale.

Tutte queste “lucine colorate” sono solo un di più, superfluo, che non accresce l’esperienza di chi lo utilizza, colmando la percezione di uno spazio vuoto. Lo stesso spazio vuoto che spinge l’esploratore a cercare e a indagare. E così, l’esploratore perde se stesso nel “WOW” di qualche nuovo gadget, e smette di cercare.

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