Qual è la funzione del corpo fisico per noi in quanto Transienti? Il corpo fisico è il nostro strumento di esperienza, e il veicolo fisico che ci permette di esprimere ciò che siamo. Ma come avviene questo? Usando una metafora, il rapporto tra il corpo e il Transiente è equiparabile a quello tra un attore e il personaggio che interpreta, la maschera che indossa sul palcoscenico. Il concetto di maschera non è usato in modo allegorico, perché, come abbiamo visto nell’articolo precedente, gli attori dell’antica Grecia e dell’Italia usavano davvero delle maschere per mettere in scena i diversi personaggi che interpretavano; la maschera teatrale si chiamava persona. II termine latino Persona è assimilabile al verbo personare, formato dal suffisso per e da sonare, che significa “suonare attraverso” o “emettere un suono attraverso”. La maschera veicolava infatti la voce dell’attore, che passando attraverso la sua struttura lignea riusciva a raggiungere tutto il pubblico del teatro. La maschera di legno scenica era inoltre uno strumento in grado di far rapidamente identificare il personaggio interpretato anche solo visivamente.

Il Transiente è l’ente individuale che sta cercando se stesso, dunque non sa ancora chi è, e viaggia dentro a un corpo fisico per imparare a riconoscersi in tutto quello che ha intorno. Per questo motivo non lo definiamo ancora Individuo bensì Transiente, in riferimento a qualcosa di potenziale, che non si è ancora espresso. Il Transiente si intreccia dunque a un corpo fisico, che costituisce il suo ancoraggio identitario in questa dimensione; esso è un ancoraggio che, come fa la maschera con l’attore, gli permette di veicolare il suo suono e di esprimerlo, di esprimere con una forma il suo potenziale, altrimenti non potrebbe farlo. Deduciamo quindi che c’è un ente che viene prima della maschera del corpo fisico, che emette un suono, e perché il suono abbia un senso è indispensabile che passi attraverso una maschera.

Per comprendere ancora meglio questa dinamica, facciamo un esempio. Prendiamo la nota Do, che può esprimersi attraverso tutti gli strumenti musicali o la voce, ma finché non prende forma, trovando un contenitore che ne veicoli il suono, non è identificabile. Possiamo suonare un do con una chitarra o con un violino: entrambi producono la stessa nota, ma essa assume delle caratteristiche diverse perché viene interpretata in modo diverso. Anche in questo caso rileviamo che il suono non proviene dallo strumento che lo emette, bensì si manifesta attraverso di esso. Avviene qualcosa di analogo a quanto appena descritto, anche quando dei nostri amici ci salutano e noi non li vediamo perché siamo di spalle, ma riusciamo immediatamente a riconoscere di chi si tratta dal suono della voce. Potremmo dire che riconosciamo il suono dietro ogni maschera.

L’indagine sul concetto di maschera o persona e sul “suono che passa attraverso” ci è utile a comprendere che grazie allo strumento “risonante” del corpo fisico possiamo trovare noi stessi in ogni contesto che abbiamo davanti, perché ciò che siamo è qualcosa di unico che è identificabile e riconoscibile attraverso qualsiasi strumento con cui si esprime.

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