Cosa significa indagare un oggetto, come un ricercatore? Significa andare oltre la prima opinione che ci facciamo di quell’oggetto, approfondendo invece la sua funzione e il suo scopo. Purtroppo, è invece estremamente diffusa la tendenza a relazionarsi con un ente, in base alle ridotte informazioni che si ricavano con un approccio superficiale: quello di chi si annoia immediatamente, guidato dall’inerzia, o quello arrogante di chi pensa di aver già capito tutto di ciò che ha davanti. A causa della costante influenza del Positivismo scientifico, inoltre, siamo indotti a studiare quello che ci circonda in modo nozionistico, raccogliendo dati che vengono accumulati nella memoria, senza essere impiegati ad alcuno scopo, e che sono quindi sterili.
Per fare un esempio di un’opinione superficiale, che si ferma alle sterili nozioni ricavate dalle teorie astrofisiche, il Sole può essere considerato solo come una stella gialla che scalda e illumina la Terra, del diametro di milioni di chilometri e con la potenza di un’enorme centrale nucleare. Ma attraverso la raccolta di questi dati, possiamo dire di aver compreso e descritto cosa è davvero il Sole? No, anzi: da queste limitate informazioni possono sorgere tantissime domande, che restano prive di risposta. Ad esempio, una semplice palla al centro di un sistema di altri oggetti sferici sospesi nel vuoto, come può essere lo stesso ente che con la sua presenza sostenta la vita di un intero pianeta? I dati servono come punto di partenza, sono solo la base di una ricerca articolata e appassionata, che se ne serve con l’obiettivo di risolvere un problema o svelare qualcosa di sconosciuto.
Rimanendo in tema astrofisico, prendiamo ora il luogo in cui abitiamo, il pianeta Terra. Qual è la forma in cui lo percepiamo? Una forma sferica, che è circondata a sua volta da un’atmosfera. Ma per quale motivo il pianeta è una Sfera? Ci aiuta a scoprirlo un’interessante derivazione etimologica della parola, la radice sanscrita spa, che è la stessa di spazio, e indica un movimento di espansione, di crescita, a cui non c’è limite. La parola Atmosfera ha lo stesso significato, che si amplia nell’unione tra sfera e Atman, “il sé, l’individuo, l’ente vitale”. Dunque l’atmosfera è “la sfera del sé”. Da questo deduciamo che il nostro pianeta ha un potenziale evolutivo infinito: accresce la sua esperienza attraverso l’espansione del suo orizzonte, che è la sua atmosfera.
Per comprendere tale assunto, è necessario distaccarsi dalla concezione positivista, e iniziare a vederlo per quello che realmente è: un’entità vivente. Dal nostro punto di vista, il pianeta in cui abitiamo è Dio, e lo chiamiamo DALOOM, l’Esploratore. In che modo Egli espande sé stesso? DALOOM è costituito da tutti i transienti e da tutti i corpi fisici, che danno forma all’esplorazione, a ciò che Egli è, essendo suoi sottoinsiemi, possiamo dire i suoi figli. Nel loro movimento di ricerca, i corpi fisici e gli individui che fanno esperienza dentro di essi svelano passo dopo passo gli orizzonti di quell’atmosfera infinita, che è la ricerca e l’esplorazione.