Le cosiddette filosofie del passato, a cui siete stati abituati, che talvolta vengono impropriamente chiamate tradizioni, non sono sbagliate o cattive. Qualunque cosa, se la considerate soltanto con una metà della geometria, genera sofferenza, perché è imperfetta e non vi porterà mai a un risultato completo. La geometria completa è formata dalle due metà che si completano. Finché, quindi, considerate solo il campo d’esperienza del corpo fisico, genererete sempre una geometria incompleta, imperfetta. Cercare di raggiungere il reame delle Cause, in questo modo, sarà impossibile, perché per quanto voi possiate risalire indietro, non troverete mai la Causa prima, ve la dovrete immaginare. E quando ve la immaginerete, lo farete a partire dal campo fisico.
Il Reame delle Cause, che corrisponde all’altra metà, è Oltre. Quando questo concetto verrà accettato dentro la mente, allora vedrete che ogni volta che costruite, dipingete o scrivete qualcosa, il risultato sarà diverso. Apparirà anche più completo, perché nel momento in cui scrivete quella parola, non sarà più la perfezione di quella virgola o di quella frase ad essere importante, ma l’Oltre che trasmette, che si è manifestato esattamente con quelle parole, se siete uno scrittore, o esattamente con quei colori, con quella pennellata del momento, se state dipingendo un quadro. Altrimenti è solo tecnica: un robot riuscirebbe a realizzare un quadro perfetto, perfettamente freddo. Lo programmate per dipingere il Duomo di Milano, e lui lo fa, con dettagli bellissimi, ma… sa di macchina.