Abbiamo più volte ricordato che c’è una cosa che nel Buio si sperimenta sempre, ed è il Dubbio. Esso è il driver, si potrebbe dire, il motore. L’avversità e la tua giusta posizione, quando si manifestano, fanno sorgere il dubbio. Tu puoi sentire, quindi, il dubbio, che è la rappresentazione di un tuo moto interno: tu dubiti di Lei, dell’altra metà di te. Come? Facciamo un esempio molto ordinario: sto guidando la macchina e mi trovo a un bivio. Vado a destra o a sinistra? Si manifesta il Dubbio. Perché? Significa che quando l’Anima prova questo dubbio, quel bivio in cui deve andare a destra o a sinistra è una rappresentazione del suo dubitare che Lei possa esistere solo in una delle due istanze. Dici “vado a destra”: e se mi sbaglio? Significa che tu stai rappresentando il tuo stato interiore di quel momento, in cui pensi che ci sia un luogo dove Lei non potrà esserci. E questo non è possibile. Per questo si manifesta il dubbio.
Il Dubbio può essere superato soltanto attraverso la manifestazione di due istanze. Una viene chiamata Fede, o meglio Fiducia. In realtà sono due termini che hanno lo stesso significato: nel Buio e nel Cielo si usano termini differenti, perché il modo in cui questa istanza si mostra è diverso in uno spazio e nell’altro, pur essendo la stessa cosa. Fiducia è Fede nel Buio. La differenza è molto semplice. Nello spazio del Cielo ogni cosa È, ed è interconnessa; la conoscenza è immediatamente percepibile e accessibile. È impossibile descrivere in questo spazio la dimensione del Cielo, come è impossibile descrivere in quello spazio la dimensione del Buio. Qui, invece, viene chiamata Fiducia, perché qui esiste il movimento, ogni cosa ha un movimento.
Affinché, quindi, si possa manifestare questo principio, ciò che nel Cielo viene chiamato Fede, l’Anima deve fare un passo nel vuoto verso una terra incognita, la foresta oscura. Non è un vuoto vero, reale, ma è un vuoto percepito. Nel momento in cui essa cerca delle certezze, delle assicurazioni dall’altra parte, ovviamente non ha Fiducia. Fiducia in chi? Non in Giovanni, Antonio, Maria o Antonietta. Fiducia in Lei, perché se tu non ti muovi in una direzione se non hai delle assicurazioni, stai dicendo: “Lei, lì, potrebbe non esserci”. Questa è una tua percezione, e significa che non vedi te stesso, che sei un riflesso di Lei, in qualche luogo. Pensi che da qualche parte Lei possa non esserci. Questo è il Dubbio. Alla fine del Viaggio, ogni buco nero, nello spazio rappresentato da un’Anima, è riempito, ovvero La percepisci dappertutto, ovunque. Questo non vuol dire essere in uno stato ipnotico di benessere, perennemente sorridenti e in pace con tutti. Non è uno stato del corpo. È uno stato totale interiore, una certezza senza parole.
Il dubbio, dunque, può essere superato soltanto attraverso la Fiducia. Se non ci fosse il Dubbio, non potrebbe svilupparsi quel Codice, che quindi si attiva dentro l’Anima. Dopodiché, essa deve fare un altro movimento; deve dire: “io so che tu ci sarai, non so cosa accadrà ma so che tu ci sarai”. Per fare quel movimento, devi lasciarti indietro qualcosa di vecchio, qualcosa che è andato, qualcosa a cui tu ti stai aggrappando: potreste chiamarlo attaccamento. Per fare quel passo, devi lasciar andare. Viene chiamato Abbandono.
Senza il Dubbio, né uno né l’altro codice potrebbero attivarsi nell’Anima, ed è attraverso l’attivazione di questi che lei si può muovere. Perché? Voi siete sempre abituati a pensare alla fede in termini cattolici, all’abbandono come se doveste lasciare tutti i vostri averi e ritirarvi in un ashram. Quello non è Abbandono. È una condizione interiore, individuale, personalissima. Tu lo senti quando lasci andare. Se non si attivano questi due elementi, questi due codici dentro l’Anima, non si verifica la compatibilità con lo spazio del Cielo. Potremmo dire che i due spazi, Buio e Cielo, hanno geometrie naturalmente diverse, ma sono interconnessi tra di loro, hanno degli elementi di compatibilità l’uno con l’altro; e tuttavia, se non si manifestano questi elementi, uno spazio non riesce a percepire l’altro. La condizione naturale del Cielo, dunque, è Fede e Abbandono. È naturale, non si deve sviluppare; quella è la condizione. Qui, nello spazio del Buio, è in corso un’altra condizione. Nel momento in cui l’Anima qui sviluppa Fede e Abbandono, diventa compatibile con lo spazio del Cielo; quella dimensione si manifesta a lei, istantaneamente. Inizialmente accade in movimenti piccoli, per poco tempo, perché si verifica e poi va a scemare; però ti consente di superare qualcosa, che ti genera una memoria di quello che è accaduto. In seguito, più avanti, prima o poi – perché il futuro è indeterminato – diventerà una condizione stabile. Quando è una condizione stabile, avviene la Realizzazione.