Uno dei motivi per i quali a molti di noi sembra di non procedere nella propria vita, che le cose non cambino e restino statiche, è dato dalla tendenza a ripetere sempre la stessa dinamica, aspettandosi un risultato diverso. Immaginiamo che il corpo fisico sia un libro, che ha una storia e si realizza nel momento in cui viene letto nella sua interezza. Questo libro si completa ovviamente con un lettore che lo legge, l’individuo, come abbiamo visto ad esempio in questo articolo. Durante la lettura può avvenire che il lettore provi rifiuto o attaccamento per una parte della storia, e dunque si blocchi in un punto del libro, senza procedere nei capitoli successivi. Poiché, come abbiamo detto, il corpo si realizza quando viene letto da qualcuno, esso ripresenta all’individuo continuamente lo stesso blocco in forme diverse, affinché egli possa un giorno scioglierlo e superarlo per procedere nella lettura.

Possiamo immaginare che l’ostacolo che si pone davanti a noi, ciò che stiamo rifiutando o al quale siamo attaccati, sia un muro; il nostro obiettivo è andare oltre quel muro. I comportamenti più comunemente adottati, nel caso di un ostacolo da affrontare, sono quelli che non portano a nessun risultato. Ad esempio quello di insistere, ovvero di “battere inutilmente la testa contro il muro”, oppure di mandare al diavolo il muro, o infine di arrenderci e restare fermi. In ogni modo, nessuno di questi comportamenti ci permetterà di raggiungere il nostro obiettivo.

Proviamo a spiegare meglio questa dinamica con un esempio. Immaginiamo di avere l’obiettivo di fare carriera, ad esempio di diventare direttori di albergo. Lavoriamo da decenni all’interno di strutture ricettive, ma mentre i colleghi ricevono delle promozioni, noi restiamo sempre nella nostra posizione di receptionist. Anche se cambiamo luogo di lavoro, avviene sempre la stessa dinamica: nel periodo in cui c’è più lavoro, il nostro superiore ci rimprovera di essere troppo remissivi con la clientela, e di non avere creatività nel gestire il nostro compito. Invece di muoverci in modo da poter realizzare il nostro obiettivo, facciamo esattamente l’opposto, dichiarando così la nostra incapacità a ricoprire una maggiore responsabilità, e poco dopo veniamo licenziati.

Come avremmo potuto agire, invece? Occorre innanzitutto comprendere un’informazione fondamentale: ogni forma ha una sua chiave, attraverso cui è possibile entrare in relazione con essa, per aprire quella porta. Se ci troviamo davanti qualcuno o qualcosa con cui non riusciamo a comunicare, dobbiamo trovare la sua chiave. Nel caso del receptionist appena descritto, potremmo ad esempio fare quello che non abbiamo fatto, muovendoci in un’altra direzione: prendere l’iniziativa per risolvere un problema in autonomia, senza delegarlo, e osservare cosa succede.

La capacità di leggere il funzionamento di una forma e comprenderne il linguaggio è una declinazione dell’intelligenza, ed è propria di un ricercatore. Egli indaga ciò che ha davanti e ne scopre il funzionamento per poter interagire con essa, e raggiungere un risultato di conoscenza attraverso questa interazione.

Share This