Come abbiamo visto, il corpo è un sistema complesso e sofisticato, e un’entità programmata. Possiamo dunque dire che il suo movimento è predeterminato dal programma del “libro” della sua storia. In realtà, se è già scritto “cosa” vivrà il corpo, il “come” sarà vissuto, l’espressione che prenderà, è imprevedibile. Per comprendere perché, analizziamo una caratteristica fondamentale del corpo fisico, proseguendo l’analogia con il libro. Un libro ha una trama e una storia completa, che ci porta dall’inizio alla fine, ed è scritto in modo sequenziale. Perché possiamo leggere il capitolo 10, dobbiamo ovviamente aver letto i primi 9, altrimenti cosa ci capiamo? È un po’ come se guardassimo una serie tv dalla puntata 23: non capiremmo nulla, dobbiamo guardarla dalla prima, vedere come si svolge la storia di ogni personaggio, e allora quando arriviamo alla 23 ci emozioniamo. Avviene lo stesso nelle relazioni con altre forme “sequenziate”.

Riagganciandoci al significato della parola leggere, analizzata in un precedente articolo, ovvero “narrare, descrivere, radunare elementi di una sequenza”, potremmo leggere, ad esempio, la costruzione di una casa. Quando avremo messo l’ultima tegola del tetto al suo posto, comprenderemo il senso della struttura finale, e di tutti gli altri elementi ai quali la tegola è collegata in sequenza. Guardando quel tetto, ci emozioneremo ricordando tutto quello che abbiamo vissuto per arrivare fino a lì: sarà come vivere il climax di una storia, quel momento in cui il protagonista finalmente trova ciò che sta cercando dal primo capitolo.

Per quanto riguarda il corpo, dunque, se una parte del programma non viene eseguita, perché la sequenza è priva di elementi precedenti, anche la fase successiva non potrà essere eseguita in modo completo, perché mancherà qualcosa. Ad esempio, se nel capitolo 5 impariamo a tirare di scherma e nel capitolo 12 è previsto un duello con la spada, se il capitolo 5 manca, ovviamente il 12 non potremo leggerlo, perché non abbiamo imparato a usare la spada, e quindi quel duello non lo faremo.

Qual è quindi il ruolo del lettore, dell’Anima Transiente, in tutto questo? Abbiamo visto che il libro è già tutto scritto, ma riguardo a cosa? È già scritto, se vogliamo usare un linguaggio matematico, il risultato. Abbiamo quindi, ad esempio, un 26, un 14, un 5, un 122: diciamo che questi sono i risultati, quello che il corpo dovrà mostrare in sequenza. Un risultato, poiché programmato, è predeterminato, ma la forma che esso prenderà non lo è: questa dipende dal lettore, dall’emozione che proverà, da come si relazionerà con l’evento. Questo farà si che ciò che è scritto verrà letto in modi diversi per ognuno di noi.

Se nel libro del corpo Maria c’è scritto che nel capitolo 8 dovrà incontrare una persona del suo passato, l’anima che legge quel libro potrà reagire con un litigio; potrà mentire o scusarsi; ridere, provare rancore, eccetera. Si genererà dunque un’espressione di quel risultato. Se, come vedremo, uno di questi risultati, ad esempio il 26, sarà rifiutato, si creerà un buco nella sequenza del libro di Maria, che potrebbe essere molto grave e avere degli effetti profondi, determinanti per l’integrità di ciò che quel corpo è.

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