L’epoca in cui viviamo è caratterizzata dalla possibilità di soddisfare bisogni, e addirittura capricci momentanei senza dover compiere alcuno sforzo. È infatti presente una fortissima spinta verso la ricerca della comodità a ogni costo e in qualsiasi contesto, compreso quello della conoscenza. In molti, infatti, quando si trovano davanti a qualcosa di nuovo da apprendere, invece che agire da ricercatori, percependolo come un’affascinante sfida da affrontare, e con la quale espandere il proprio orizzonte di esperienza, hanno un approccio superficiale. In questo caso non si ottiene alcun risultato utile, in quanto, per poter davvero apprendere qualcosa, occorrono studio, impegno e dedizione. È indispensabile mettersi in movimento per scoprire la struttura di un oggetto, il suo funzionamento, il suo linguaggio, e così via.
Immaginiamo di iniziare a studiare una disciplina scientifica, per esempio l’istologia, la branca della biologia che studia i tessuti animali e vegetali. Per imparare i nomi e le funzioni tessutali, non possiamo limitarci a memorizzarli guardando un’immagine sul nostro smartphone. Dovremmo invece studiare perché, ad esempio, a un tessuto è stato dato il nome di connettivo o di epiteliale; qual è la sua posizione all’interno del corpo umano; come si relaziona con le altre parti dell’intero, e così via.
Si tratta dunque di impegnarsi in un lavoro di ricerca dell’oggetto che abbiamo davanti, accessibile a chiunque. Quando per esempio leggiamo un testo e diciamo “eh, ma questo io non lo capisco, è troppo difficile!”, oppure “non fa per me!”, stiamo invece certificando di essere incapaci, stupidi, e di avere un sistema neuronale difettoso; se così fosse, però, non saremmo in grado di fare tali affermazioni. Se riuscissimo a mettere da parte quelle che sono solo giustificazioni della nostra pigrizia mentale, scopriremmo che per comprendere un contenuto per noi ostico ci basterebbe utilizzare un dizionario. Se leggiamo una pagina senza comprenderne una o più parole, non potremo mai scoprire il significato di quella pagina, perché la parte che abbiamo arbitrariamente scelto di bypassare fa parte di un intero più grande, e dunque è fondamentale alla sua comprensione.
Si potrebbe comunque obiettare che una lettura con l’ausilio di un dizionario possa essere poco efficiente, e rappresenti una perdita di tempo. In realtà, non è cosi. Infatti, dopo averne chiarito il significato, quando ritroveremo quelle parole in un altro capitolo, esse potranno aiutarci a comprendere dei nuovi concetti. Ogni volta che apprendiamo qualcosa di nuovo, questo non è un oggetto statico da sistemare su qualche immaginaria mensola del nostro cervello, abbandonandolo lì a prendere polvere. Ogni nuova informazione è una forma fertile e dinamica, che evolve nella relazione con altre informazioni e altri contesti, facendo a sua volta evolvere i diversi elementi con cui essa interagisce. Se la percepiamo e utilizziamo come strumento creativo e di continua ricerca, ogni nuova forma ci permetterà di espandere sempre più il nostro orizzonte di esperienza.