Il campo della ricerca etimologica, lo studio dell’origine di una parola e i significati ad essa originariamente attribuiti, ci consente di ampliare l’orizzonte conoscitivo relativo a ogni oggetto con cui entriamo in relazione. Al giorno d’oggi, reperiamo comodamente un’etimologia in un dizionario, ma ovviamente deve esserci stato qualcuno che ha “chiamato” quell’oggetto per la prima volta, dandogli un nome.
Prendiamo ad esempio la parola Cielo. Cosa indica? Se ci basiamo sull’attuale significato di questo termine, esso potrebbe essere definito come “forma azzurra che ci circonda, che respiriamo, e che contiene una specifica percentuale di sostanze chimiche, e che inoltre permette agli uccelli e agli aerei di volare”. Questa definizione è frutto della matrice scientifica positivista, che ha “aggiornato” il significato originario delle parole, assegnando ad esse una descrizione basata esclusivamente su parametri formali. Migliaia di anni fa, infatti, prima che ne fossero scoperte le caratteristiche scientifiche, il cielo era qualcosa di misterioso, che si stagliava sopra la testa degli esseri umani. Essi, guardando il cielo, venivano mossi da un’emozione specifica, che li spingeva a percepirlo come qualcosa di trascendente.
La scoperta della sua composizione chimica e caratteristiche formali è avvenuta in un secondo momento, ed è derivata dall’osservazione e dalla percezione sensoriale del cielo. Ai fini di una ricerca approfondita, è importante rilevare che le informazioni scientifiche sul cielo non escludono il movimento emotivo che le precede, poiché esso c’è stato, era reale.
Possiamo dunque dedurre che un oggetto, e la parola che lo definisce, è composto da due metà: un contenuto emotivo e un contenitore formale. Quando li mettiamo insieme generiamo delle deduzioni che sono molto più complete, limpide, e relazionabili con noi di quanto lo possa essere un monotono elenco di elementi, quali “ossigeno – azoto – anidride carbonica – argon”, per definire ad esempio l’atmosfera, come vedremo meglio in un altro articolo.