Cosa significa indagare un oggetto, come un ricercatore? Significa andare oltre la prima opinione che ci facciamo di quell’oggetto, approfondendo invece la sua funzione e il suo scopo. Purtroppo, è invece estremamente diffusa la tendenza a relazionarsi con un ente, in base alle ridotte informazioni che si ricavano con un approccio superficiale: quello di chi si annoia immediatamente, guidato dall’inerzia, o quello arrogante di chi pensa di aver già capito tutto di ciò che ha davanti. A causa della costante influenza del Positivismo scientifico, inoltre, siamo indotti a studiare quello che ci circonda in modo nozionistico, raccogliendo dati che vengono accumulati nella memoria, senza essere impiegati ad alcuno scopo, e che sono quindi sterili.
Per fare un esempio di un’opinione superficiale, che si ferma alle sterili nozioni ricavate dalle teorie astrofisiche, peraltro non sperimentabili, il Sole può essere considerato solo come una stella gialla che scalda e illumina la Terra, del diametro di milioni di chilometri e con la potenza di un’enorme centrale nucleare. Ma attraverso la raccolta di questi dati, possiamo dire di aver compreso e descritto cosa è davvero il Sole? No, anzi: da queste limitate informazioni possono sorgere tantissime domande, che restano prive di risposta. Ad esempio: una semplice palla al centro di un sistema di altri oggetti sferici sospesi nel vuoto, come può essere lo stesso ente che con la sua presenza sostenta la vita di un intero pianeta? E ci siamo mai chiesti perché questi oggetti sferici se ne stiano lì a ruotare su se stessi e intorno al Sole, senza uno scopo, come ci raccontano i libri di scienze? O perché, quando guardiamo il cielo di notte, ci emozioniamo guardando i pianeti e le stelle?
Se nella nostra vita quotidiana ci limitiamo a relazionarci con qualcosa in modo superficiale, non ne coglieremo l’essenza, l’unicità; magari saremo in grado di descriverne la forma, perfino di riprodurla in un disegno, ma il tipo di conoscenza ottenuta sarà puramente formale. Comprendiamo intimamente un oggetto solo quando ne facciamo esperienza diretta, non basta leggerne sui libri o guardare una foto che lo ritrae. I dati servono come punto di partenza, sono solo la base di una ricerca articolata e appassionata, che se ne serve con l’obiettivo di risolvere un problema o svelare qualcosa di sconosciuto.