Per quanto l’essere umano sia stato studiato da numerosi punti di vista e da svariate branche di ricerca, esistono ancora molte domande senza risposta su quella che è, ad esempio, la causa del suo movimento, e come essa si estrinsechi nella quotidianità. Attraverso l’osservazione, rileviamo che l’essere umano è un’entità relazionale: la sua stessa struttura corporea testimonia questa sua natura e proprietà intrinseca, che gli permette di interagire con tutto ciò che ha intorno, facendone esperienza. Quello che non è altrettanto immediato da rilevare, invece, è ciò che spinge un corpo fisico al movimento nella sua vita quotidiana.
In un precedente articolo, abbiamo visto che perfino le neuroscienze hanno rilevato attraverso alcuni inediti esperimenti, che un’azione avviene alcuni secondi prima dell’intenzione di formularla. Possiamo dunque dedurre che ci sia qualcosa che precede l’atto motorio, e che in qualche modo lo attivi. Esiste infatti una dimensione causale nella quale viene programmata ogni cosa esistente, e dalla quale deriva l’impulso a ogni movimento. Servendoci di una metafora, possiamo immaginare che in tale dimensione si trovi un esperto direttore d’orchestra; egli, compiendo uno specifico gesto con la sua bacchetta, declina il movimento di ogni elemento dell’orchestra stessa, ovvero di ogni entità esistente.
La struttura umana, infatti, così come ogni altra struttura animata e organizzata, è parte di un intero più grande, il sistema naturale. Riprendendo la metafora dell’orchestra, ognuna di queste strutture suona il suo strumento, quello che la caratterizza, ma è allo stesso tempo sincronizzata con tutte le altre. Il sistema naturale è il punto di sincronizzazione, il direttore d’orchestra. Questo hub o snodo di comunicazione invia ciclicamente degli impulsi alla periferia, verso ogni ente; lo chiamiamo il Movimento dell’Onda, ed esso è meccanico e inesorabile. Ogni ente risponderà a questi impulsi secondo quello che è il suo ruolo, il suo copione, ma non può sottrarsi ad esso in alcun modo.
Come avviene per un surfista e l’onda che egli impara a cavalcare, ci sono due differenti modi di relazionarsi con il Movimento dell’Onda, e con tutto ciò che esso porta nella quotidianità di ognuno. In estrema sintesi, possiamo riassumerli in “stare al passo con il Movimento dell’Onda” o “illudersi di resistergli”.