Così funziona il programma del corpo: apre delle porte e ne chiude altre. Da ciò si deduce che quando si ha davanti qualcosa, chiedersi se questa cosa “fa per me o non fa per me” è un esercizio irrilevante, perché se ce l’hai davanti fa per te, altrimenti non compariva sulla tua strada. Se ti ribelli, sei nel tuo esercizio di accettazione o rifiuto di quell’espressione, dopodiché sorgerà il dubbio, perché non sai che cosa accadrà, e così via.
Per muoversi nella vita, visto che il tempo è fatto di sequenze, sapete bene che se siete in un punto, il punto successivo è ancora ignoto, un fattore sconosciuto. Quello che accadrà fra cinque minuti, non lo sappiamo. La nuova opportunità che si presenta davanti, quindi, questa porta che si è aperta, in realtà voi la percepite come un vuoto. La percezione del vuoto istiga e fa emergere, all’interno del sistema dell’Anima, la paura e il dubbio. Paura o dubbio sono istanze perfettamente naturali; sono i precursori, il concime per la terra nella quale cresce un’altra istruzione che abbiamo tradotto per facilità con Fiducia, cioè ciò che fa in modo che tu faccia quel passo nel vuoto, nonostante la paura.
Fare quel passo senza paura e senza dubbio non ha lo stesso significato, la stessa valenza. Quando avete paura di fare una cosa, quindi, bisognerebbe farla, dirigersi proprio in quel punto, dove non si vorrebbe andare.