Nell’epoca in cui viviamo è possibile comunicare in modo immediato, e percorrere lunghe distanze geografiche in una manciata di ore; grazie alla rete internet, si possono reperire in pochi click informazioni da ogni parte del globo. Potremmo, insomma, avere l’accesso a un archivio di informazioni e di potenziale esperienza e relativa conoscenza infinito. Paradossalmente, molti esseri umani preferiscono rimanere sulla superficie delle cose, accumulando nozioni e utilizzando il sistema cognitivo e la percezione sensoriale “a risparmio energetico”. Questo atteggiamento è un vincolo per la ricerca di sé e di ogni cosa, che inizia utilizzando quella facoltà, spesso sottovalutata, che muove il pioniere, l’indagatore, colui che cerca di rispondere alle domande che gli sorgono sulla realtà, attraverso gli elementi che ha a disposizione, come fecero anche i grandi esploratori nelle loro spedizioni via mare, che si spingevano al di là dei confini del mondo allora conosciuto.

Il sistema naturale e ogni contesto in cui operiamo contengono tutti gli elementi per comprendere il funzionamento naturale di ogni cosa, basta osservare in modo più approfondito ciò che si ha davanti. Ad esempio, in questa dimensione è evidente che tutto funziona secondo un principio, il principio delle due metà che si completano. Quando il seme viene piantato in terra, e comincia ad eseguire il suo programma, accade che due metà si uniscono: il seme e la terra. Lo vediamo anche nei corpi fisici: quando viene generato un nuovo corpo, accade che due metà si uniscono, rappresentate da un corpo maschile e da uno femminile. E cosi avviene anche nella chimica, durante l’unione di idrogeno e ossigeno nell’acqua, e così via.

Approfondendo ulteriormente l’indagine, scopriamo che nella relazione tra le due metà di un ente, una possiamo definirla l’Oltre dell’altra. Se prendiamo ad esempio una moneta, è noto a tutti che essa possiede due facce. Potrebbe esistere una faccia senza l’altra? No, non esisterebbe la moneta. Anche se l’altra faccia non è visibile, essa continua ad esistere. Queste due metà, infatti, non si possono vedere tra di loro. Si percepiscono magari, una sente l’altra, sente che c’è qualcosa che la completa, ma non la può vedere con i sensi. Così avviene in un albero: le foglie vedono le radici? No. E tuttavia, le une senza le altre non possono esistere. Ma si possono sentire, percepire. Quando ti trovi ad essere una foglia, puoi sentire le radici; quando sei nella fase delle radici, senti che qualcosa ti porta nutrimento, e questo qualcosa lo chiamiamo Oltre.

Tale informazione è vitale per un ricercatore e aspirante filosofo: essa è la chiave per la realizzazione dell’Anima transiente che sta facendo esperienza di sé, rivestendo diversi ruoli in diversi corpi fisici. Quando l’Anima inizia a comprendere che ogni cosa è costituita da due metà che si completano e che esiste un Oltre, può riconoscerlo anche in se stessa, può riconoscere il suo Oltre.

Per approfondire l’argomento è consigliata la lettura del libro “Apoteosi”, reperibile a questo link o scrivendo a info@psicogonia.org

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