Ogni singolo principio che appartiene alla Conoscenza andrebbe calato nella dimensione quotidiana, portato nella propria vita, perché assaporare la quotidianità è il principio e la fine della Vita umana nel Campo Fisico. Una via interiore, come viene normalmente intesa, viene invece sempre vissuta scollegandosi dalla realtà di ogni giorno, risulta quasi un settore a parte a cui dedicarsi in un tempo specifico. Ma non è così. L’attenzione all’interiorità dovrebbe occupare ogni istante della propria giornata, compreso il tempo del sonno. Nella Realtà, non ci dovrebbe essere alcun scollegamento tra quello che avviene durante la pratica e la vita quotidiana ordinaria. Tutto ciò che si mostra e accade, se viene vissuto come manifestazione viva della Realtà, ti aiuta a entrare in comunicazione con il Mondo e tutto ciò che contiene. Nel bene e nel male, secondo l’accezione comune, perché la “meraviglia” di per sé comprende anche l’asteroide che si sta avvicinando per colpire il pianeta. Questa è la quotidianità, vivere consapevolmente la bellezza che è intorno a noi. E per bellezza non si intende qualcosa che nel tuo immaginario consideri bello o brutto, bensì è lo svolgersi delle cose, la meraviglia nel vederle svolgersi. Tutto quello che si fa durante il giorno, ogni singola, piccola azione dovrebbe avere un’accezione rituale, almeno nella propria mente, senza attribuirle connotazioni riguardo alla valenza o caratteristica che sembra appartenerle. Il gesto, per quanto comune, ordinario, può possedere qualcosa di sacro, perché appartiene al meccanismo del Mondo. Dal rito della preparazione del tè, al semplice atto di vestirsi. Scoprite perché lo state facendo e in che modo, che cosa avete in mente quando scegliete un vestito piuttosto che un altro.
Discriminare tra azioni piacevoli o meno è un’abitudine che abbiamo istituito noi. In questo senso, anche le funzioni biologiche più basilari si devono intendere come la necessaria trasformazione di materia da parte del corpo, che è il veicolo grazie a cui facciamo esperienza, a cui si può partecipare con la medesima “presenza” con cui si compie qualsiasi altra azione. Ogni cosa che avviene dentro il corpo, infatti, è un rito di passaggio, di comunicazione. E questo vale anche quando si comunica con qualcuno, o quando si osserva un evento che non ci coinvolge direttamente, se non emotivamente, perché si è stati messi nella condizione di poterlo fare. Si è lì per viverlo, come testimoni. Il litigare con qualcuno, sentire la rabbia che sorge e che se ne va. Provare anche dei sentimenti condizionati, come il senso di colpa riguardo a qualcosa. Le piccole manie e compulsioni che ognuno ha, come mettere le scarpe sempre nella stessa posizione. Perché lo si fa? Se vi soffermate su questi gesti e accadimenti, osservandoli senza identificarvi, avete la possibilità di arrivare alla loro origine. Scoprirete molte cose di ciò che si muove dentro di voi, sia nella parte Oscura che nell’osservatore Trasparente; e anche tanto di ciò che esiste in questo Mondo, degli ingredienti che filtrano in esso. Allo stesso modo, l’atto del nutrirsi, che è un gesto da sempre considerato sacro e pieno di significato in tutte le culture antiche, perfino quelle cosiddette più “primitive”, porta con sè il ringraziamento a Madre Natura e Madre Terra per tale opportunità, per questo dono. I tantrici antichi, ad esempio, per i quali Dio è rappresentato da un principio femminile, avevano il rito del dono del grano gettato nel fuoco, in un rituale di ringraziamento alla Madre, molto interessante dal punto di vista simbolico. Il grano è il nutrimento che ti consente di fare l’esperienza, mantenendo in vita il corpo, mentre il fuoco è un simbolo antico della divinità. Il Buio e il Fuoco insieme, in un processo di trasformazione. Mangiate dunque ogni giorno, come se fosse l’ultima volta, e la prima, senza viverlo come gesto scontato, fatto che sarebbe totalmente illusorio, perché oggettivamente non lo è.
Molte cose che ci riguardano e che appartengono a ciò che noi siamo accadono comunque, ma se, quando accadono, vengono percepite come qualcosa che partecipa del Tutto, questa percezione ha il potere di trasformarci, perché tale compartecipazione viene dalla nostra parte più intima. Il diventare invece coscienti e consapevoli di questo, viverlo dentro di sé come tale è una ricchezza inestimabile, perché lo puoi fare indipendentemente da chi sei, a prescindere dalla funzione che ti è stata assegnata in questo luogo. Ci sono momenti nella vita in cui accadono degli eventi, drammatici o estremi, che ci fanno riflettere su quanto fragile è la nostra presenza in questa vita, ci inducono a pensare a cose e azioni che avremmo potuto dire e fare. Non sto dicendo che bisogna agire in un certo modo con intento preventivo, ma è necessario capire quanto importante è ogni istante, per poterlo vivere come rito, come momento di comunione con Madre Terra, con il Mondo. Questo ti aiuta non solo a unirti davvero a ogni cosa, ma anche a viverla in modo armonico, sano. È un’esperienza che lascia qualcosa, e che rimarrà per sempre. È quasi un atto di innamoramento verso Madre Natura che si esprime, e che è sempre Lei, anche se qui lo fa attraverso il Buio, inteso semplicemente come lo spazio in cui si trova, e in cui ci troviamo. Qui si riesce a vedere un aspetto di lei che altrimenti non si potrebbe percepire, e la possibilità di vivere la quotidianità ne è un esempio. Il Buio la rende visibile, qui la puoi toccare ovunque, in qualunque cosa, in tutta la sua meravigliosa terribilità. È lo svolgersi di un desiderio, di una passione potentissimi. È dolcezza e violenza, passione e fuoco, tangibili, che ti attraversano. E ti puoi perdere.
Se, giungendo in questo spazio, non fossimo allontanati dal Desiderio di tornare in Alto, non potremmo rimanere qui e non riusciremmo ad apprezzare la sua quotidianità. La mancanza di Desiderio è un vincolo che bisogna superare, ma non lo si supera rifiutando questo luogo, perché in questo modo vieni attirato verso il basso. Lo si supera, quando si riesce a vedere Lei qui e a percepirLa in Alto, INSIEME, senza più conflitto o separazione, senza più attribuirle valori e connotazioni. Qui la percepisci in una sua fase, là in un’altra, ma è sempre Lei. Quando hai riconosciuto questa identità e la meraviglia dello spazio in cui ti trovi, che puoi vedere e toccare, e comprendi che la distanza che percepivi è puramente illusoria, allora non esiste più la Guerra. È il riconoscimento di questa Realtà che ti permette di interrompere la Guerra che vivi ogni giorno, non l’atteggiamento passivo che ti porta a rifiutare il combattimento. Anche per questo motivo, la discesa dell’Anima nel corpo fisico può provocare un effetto collaterale, che è quello di cercare di proteggere il corpo stesso. Fino a un certo punto è cosa buona; è giusto averne cura perché è il tuo strumento. Da lì, però, a costruire la propria vita intorno alla protezione del veicolo d’esperienza, ne passa. Più lo proteggi e alzi barriere di paura, e meno sperimenti, ovviamente. È come cadere nella droga: alla fine vivi per mantenere il veicolo in vita, e questo ti proietta al di fuori dell’esperienza di Lei. Quando, invece, accetti di proiettarti in questa esperienza, tutto ciò che puoi ricevere ti è dato, per sperimentarlo. Comprendere questo principio è fondamentale per capire come funzionano le cose, per avere Fede in qual è la strada per tornare in Alto. Non è un percorso di rifiuto, ma di realizzazione, e c’è una bella differenza.
Se subisci gli eventi, subisci anche un drenaggio pazzesco di energia. In questo modo, la stai rifiutando, non sei più unito a Lei; la tua fonte di energia, che può essere solo Lei, non è più collegata a te. Questo non perché Lei ti rifiuta, bensì perché tu la rifiuti, sei tu che ti rifiuti di collegarti a Lei. La parte di te, di Anima, compatibile con questo luogo, ovvero la parte Oscura, è quella che deve purificarsi, deve realizzare questo principio. La parte Trasparente, invece, non deve realizzare nulla di tutto ciò, perché ne è già consapevole dove si trova, in Alto; non conosce, però, ciò che esiste qui, se non attraverso la parte Oscura, grazie alla quale riceve quell’informazione per cui riesce a percepirla, a viverla. Prima conosceva solo un aspetto, e ora ne conosce un altro, lo sente e lo vede, lo tocca, lo può provare. Quando, dunque, hai realizzato che tutto ciò che vedi, che tocchi, che fai è sempre Madre Natura, che qui si fa vedere, si mostra, allora cambia tutto. Non ti senti più confinato, esiliato in uno spazio alieno da Casa, e non devi più scappare. Se riuscite a vivere in questo modo, con giocosa gioia e curiosità, gustandovi appieno qualunque evento vi capiti, nonostante le difficoltà che si incontrano qui, e che sono comunque risolvibili, prendendovi il lusso di vedere semplicemente come va a finire, riuscirete ad accumulare tanta di quella energia che non vi potete nemmeno immaginare. Non solo, aiuterete nel vostro piccolo tutto il Mondo e le sue creature a tentare di fare la stessa cosa. Perché tutto comincia dal gesto di un singolo individuo, e se lui lo può fare, lo possono fare tutti, basta solo l’attivazione.